Autostrada tra Caza of Tyr e Al Masnaa, Libano

maggio 12, 2004

Riepilogo

  • Intervento
    Autostrada di collegamento tra Caza of Tyr e Al Masnaa attraverso il confine meridionale Sirian Border Point e la regione di Al Bekaa, Al Gharbi e Rashaya
  • Committente
    Governo Libanese tramite Council for Development an Reconstruction (C.D.R.)
  • Luogo
    Beirut, Libano
  • Anno
    2004
  • Servizi
    Studio di fattibilità tecnico economica

La Highway si sviluppa nel territorio meridionale dal Libano, fino alla frontiera con la Syria nelle regioni libanesi meridionali. Un ulteriore tratto di highway si sviluppa lungo la Valle della Bekaa fino ad incrociarsi con la superstrada panarabian Damasco -Beirut.
I progettisti ETEC e PTI S.p.A. propongono con il presente studio la realizzazione di un tracciato attuale per quel che riguarda la costruzione del minor numero di gallerie e viadotti nello sviluppo dell’intero tracciato che ha una lunghezza di circa 119 km.
La zona di progetto è una striscia stretta di terra che si trova parzialmente all’interno del bordo del sud moderno del Libano (Casa acido) e parzialmente all’interno della zona del sud della valle di Bekaa.
Le informazioni obiettive relative alla storia ed alla cultura della zona di progetto sono sempre state ridotte, questo a causa delle ricerche archeologiche in gran parte limitate alle principali città Fenice lungo il litorale libanese come Tyr, Sidon, Byblos, Berytus, Ullaza e Aradus.

Il test di verifica previsto per dimensionamento della sezione della strada si riferisce ai risultati di analisi di intensità di traffico (vedere il rapporto e la documentazione specifici) che sono stati effettuati basandosi sulle indagini bibliografiche e dirette (dati rilevati) della situazione attuale che esiste nei territori analizzati, sulle previsioni di aumento degli stessi flussi, in un tempo d’azione presupposto per 15/20 anni, così come sulla considerazione che la nuova autostrada è un’alternativa fondamentale per chi deve raggiungere la zona del Medio Oriente del paese ed il confine siriano dalle zone del sud e viceversa.
Nel novembre 2006 la missione italiana promossa dal Ministro per gli affari esteri – italiano ed organizzata dalla Camera di Commercio Italo Araba offre l’opportunità per continuare la progettazione tecnico – economica dell’importante highway che può migliorare gli aspetti della sicurezza e in genere della vivibilità dei territori. Inoltre la P.T.I. resta a disposizione a fornire ogni contributo progettuale anche per ulteriori opere che si rendessero necessarie per il piano di ricostruzione del Libano dopo gli ultimi danni causati dal conflitto.

Centro storico di Lecce

marzo 9, 2002

Riepilogo

  • Intervento
    Riqualificazione, valorizzazione ambientale, architettonica ed archeologica del centro storico di Lecce
  • Committente
    Consorzio Beniitalia per conto della Regione Puglia
  • Luogo
    Lecce, Italia
  • Anno
    2002
  • Servizi
    Progettazione preliminare
    Progettazione definitiva
    Ripristino funzionale
    Restauro delle opere
    Sistemazione spazi urbani
  • Archiettura fortificata

Il progetto di riqualificazione e valorizzazione ambientale, architettonica ed archeologica del centro storico di Lecce, nasce da un duplice assunto: l’insieme urbano come testo complesso ed il progetto come attività ermeneutica, vale a dire quale atto interpretativo in grado non solo di decifrare le tracce materiale iscrittevi dalla storia, ma anche di operare una migliore mediazione tra passato e presente. A tale scopo esso ha coniugato gli apporti dell’archeologo, dello storico dell’architettura, dell’economista, con l’attività di un gruppo di progettazione applicata ad un esempio di straordinaria rilevanza per la ricchezza e la qualità delle sue stratificazioni millenarie, con il centro storico di Lecce. Un progetto all’interno del quale gli obiettivi della riqualificazione e valorizzazione ambientale, architettonica, archeologica sono congiuntamente richiamati in un sistema integrato.

Il Progetto Integrato prevede tre programmi ,a cui dare attuazione, in cui si possono ravvisare undici interventi.
Il Programma A ( Archeologia ) prevede: il completamento degli interventi di restauro e consolidamento delle strutture murarie dell’Anfiteatro. L’intervento sull’area archeologica dell’Anfiteatro garantisce un completo riutilizzo dell’area tutt’ora impegnata da manifestazioni temporanee di tipo culturale. Per il Teatro Romano si prevede la sistemazione dell’area adiacente al manufatto, l’estensione dell’intervento agli edifici limitrofi, al
fine di ottenere un miglioramento della fruibilità dell’intero complesso architettonico, con l’inserimento di
impianti scenici di illuminazione.
Il Programma B (Patrimonio Monumentale Architettonico) prevede: per la Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo interventi di consolidamento e restauro; per il Bastione e la cinta muraria , il restauro, la valorizzazione dei paramenti; per l’area ex Carlo Pranzo, il recupero e la trasformazione dell’area come spazio verde attrezzato per la collettività.
Il Restauro Castello Carlo V contempla il consolidamento dei paramenti delle mura esterne e l’ipotesi di liberazione parziale dei fossati con relativa sistemazione degli spazi urbani adiacenti e della viabilità circostante.
Per Palazzo Vernazza si prevede il restauro e il consolidamento delle strutture in un progetto complessivo di rifunzionalizzazione dell’edificio. Per Piazza Sant’Oronzo la riqualificazione e la valorizzazione degli spazi della piazza per garantire una migliore fruizione pubblica con parziale pedonalizzazione dell’area in funzione degli ampliamenti di scavo previsti per l’Anfiteatro.
Il Programma C (strutture di interesse collettivo) prevede: la ristrutturazione e il recupero dell’ex Istituto Cesare Battisti in funzione dello sviluppo commerciale della città. Infine interventi che tendono a riqualificare la viabilità sono la realizzazione di un parcheggio sotterraneo nei pressi di Palazzo Franco e la realizzazione del Parcheggio sotterraneo nei pressi di Porta Napoli.

Università di Catanzaro

giugno 19, 2001

Riepilogo

  • Intervento
    Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro – realizzazione delle nuove sedi per le facoltà di
    medicina,chirurgia e giurisprudenza
  • Committente
    Università di Catanzaro
  • Luogo
    Catanzaro, Italia
  • Anno
    2001
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Direzione Lavori

Il progetto è ad alto contenuto tecnico trattandosi di un opera specialistica a scala urbana per la cui realizzazione si è resa necessaria una adeguata capacità professionale ed organizzativa atta a consentire lo “spiccato” degli edifici in un territorio privo di qualunque caposaldo di riferimento infrastrutturale che urbano.

I lavori eseguiti consistono nella realizzazione di un complesso edilizio costituito da due corpi di fabbrica destinati prevalentemente l’uno ad ambienti per la didattica, per la ricerca in laboratorio e in studi (corpo “Preclinico”); l’altro ad ambienti per la degenza, per la diagnosi e le cure e per supporto alle discipline cliniche (corpo “Clini(;o”). I due corpi rispettivamente di undici e dieci piani, sono collegati tra loro a tutti i livelli da ponti e sono accessibili dall’esterno ancora tramite ponti a diversi livelli e in piú punti di accesso.

La direzione dei lavori del complesso universitario è stata svolta affrontando tutte le problematiche di cantiere connesse sopratutto agli aspetti geotecnici, agli aspetti strutturali con impalcati a grandi luci e l’uso di calcestruzzi  speciali baritati. Il progetto impiantistico è stato realizzato affrontando le specificità sia del complesso ospedaliero Policlinico, sia della parte afferente le aule universitarie della zona uffici allocando i macchinari in copertura all’edificio e garantendo la massima silenziosità e assenza di vibrazioni grazie a speciali tecnologie sperimentate nel corso della direzione dei lavori.

Infine, sono stati realizzati tutti gli allacciamenti alle reti ( Idrico, fognario, elettrico, telefonico,gasmetano) ivi compresi i sottoservizi e le connessioni alla rete dell’intera cittadella universitaria. Il parco a verde ed uliveti di oltre 50.000 mq è stato altresì realizzato lasciando i percorsi della rete viaria e dei lotti relativi agli impianti tecnologici completamente schermati dalla sistemazione realizzata.

Parco Italia

giugno 16, 2001

Riepilogo

  • Intervento
    Realizzazione per la Fundacion Italia – Progettazione del Parco Italia
  • Committente
    Ambasciata d’Italia a Buenos Aires;  Consolato Generale d’Italia – Rosario
    Municipio di Rosario
  • Luogo
    Rosario, Argentina
  • Anno
    2001
  • Servizi
    Progettazione Preliminare
    Studio di fattibilità

Il governo Italiano ha accettato la proposta del Municipio di Rosario relativa alla concessione di un terreno demaniale
della superficie di circa 25.000 mq. finalizzato alla realizzazione di un “Parco Italia”.

La folta collettività italiana ha espresso più volte la volontà che si realizzi una “Casa d’ Italia” capace di ospitare un centro culturale,una biblioteca, una sala proiezioni,una sala proiezioni, una libreria multimediale, un ristorante italiano di altà qualità, due sedi rispettivamente destinate,l’una al COMITES, l’altra al COASCIT, più altre sedi per associazioni italiane.

Il progetto del Parco Italia nasce dunque dalla volontà del Municipio di Rosario e particolarmente dalla intensa partecipazione del Sindaco Hermes Binner che ha attentamente seguito il progetto dopo la decisione del Maggio ’99 recandosi anche in Italia in visita ufficiale ed inserendo nell’ambito della propria visita un incontro a Napoli con la società di progettazione P.T.I. Progetti Territoriali Integrati SpA ed il suo progettista Ing. Arch. Maurizio Di Stefano che ha consentito nel dicembre del ’99 di disporre della prima bozza dell’ante progetto del Parco Italia.

Il progetto ha inteso salvaguardare la prevalenza di area a verde rispetto all’area edificabile.

Questo è  “una delle invarianti progettuali” recepito dai progettisti come occasione per conferire una piena “italianità” alla sistemazione dell’area ricorrendo all’antica tradizione progettuale dei giardini all’italiana proponendo tre episodi di sistemazione a labirinto ed il resto secondo la vegetazione locale adeguata e lavorata alla cultura mediterranea, la sistemazione esterna è stata integrata con quattro episodi di socializzazione costituiti uno dall’auditorium all’aperto capace di ospitare circa 200 persone, le cui gradinate permettono la visuale al fiume; il secondo è rappresentato dalla fontana a ricircolo in caduta libera dalla quota + 40 alla quota 38 in due vasche la cui acqua può essere recuperata sia ai fini dell’irrigazione sia ai fini della alimentazione dei sistemi di condizionamento d’aria conservando all’acqua la natura di elemento paesaggistico. Essendo un parco in terrapieno si è ritenuto di risolvere generosamente la connessione pedonale tra la parte bassa e quella alta, sia per mezzo di scale sia per mezzo di rampe pedonali, sia per mezzo di riutilizzo della linea ferrata esistente ENABIEF; il terzo è rappresentato dall’ampio complesso sportivo staccato dall’area principale in quanto interrotto dalla strada ferrata. Particolare attenzione è stata data all’impianto sportivo aperto al pubblico dove sono stati collegati due campi da tennis e due da basket con la possibilità di collocare due campi di bocce e, alternativamente, di sostituire uno dei due campi di basket con uno da calcetto. Tutti gli impianti sono abilitati per il gioco notturno.

Infine completano le infrastrutture del parco un ampio parcheggio interrato con accesso dalla Via XXVII Febbraio e dalla sottostante arteria stradale sviluppantesi interamente entro terra per tre livelli per circa  450 veicoli.

Ospedale Monaldi

marzo 6, 2001

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori di ristrutturazione, messa a norma ed ammodernamento Ospedale Monaldi – art. 20 legge 67/1988
  • Committente
    A.O. Monaldi – Azienda ospedaliera di rilievo nazionale ad alta specializzazione
  • Luogo
    Napoli, Italia
    Anno
    2001 (1996) / 2005
  • Servizi
    Progettazione preliminare
    Progettazione Definitiva – Mandataria Raggruppamento ATI
    Progettazione Esecutiva – Mandataria Raggruppamento ATI

L’intervento rientrava nella programmazione avviata nel settore della Sanità dal programma di investimenti ex art. 20 legge 67/88 dalla Azienda Ospedaliera Monadi , Azienda di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione. Il complesso ospedaliero sito nell’area ospedaliera sulla collina dei Camaldoli. In particolare Il padiglione oggetto dell’intervento è collocato nella parte posteriore del complesso ospedaliero ed in particolare nell’ala nord-ovest dell’edificio.

L’intervento progettuale riguarda la verticale nord-ovest del fabbricato così destinata:

  • Piano interrato a q. mt. – 3,42

Locali tecnologici – Officine (Parzialmente incluso nell’intervento)

  • Piano terra a q. mt. 0,00

U.T.S.I.R . – Area Critica (Escluso dall’intervento – Interferenze impiantistiche)

  • Piano primo a q. mt. 4,95

1a Div. Pneumoncologica U.O.S. di Chemioterapia Neoplasie Polmonari primitive e secondarie

2a Div. Pneumoncologica U.O.S. di Chemioterapia e Pneumoncologia

  • Piano secondo a q. mt. 9,90

Div. Pneumoncologica di Fisiopatologia respiratoria

  • Piano terzo a q. mt. 14,40

6a e 8a Div.Donne (Esclusa dall’intervento)

  • Piano quarto a q. mt. 18,90

Unità operativa complessa di 4a Pneumologia – Dipartimento di pneumologia e dell’insufficienza respiratoria

  • Piano quinto a q. mt. 23,40

4a Divisione di Pneumologia diagnostica ginnico-strumentale TBC

  • Piano sesto a q. mt. 27,90

Reparto Intramoenia (Escluso dall’intervento – Interferenze impiantistiche)

  • Piano settimo – Coperture a q. mt. 32,40

Coperture ed altri locali a servizio del reparto

(Incluso nell’intervento relativamente alle sole coperture ed al loro utilizzo per l’allocazione delle U.T.A.)

Centro delle telecomunicazioni di Catanzaro

aprile 27, 1999

Riepilogo

  • Intervento
    Centro delle telecomunicazioni  del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni in Catanzaro – Località San Cono
  • Committente
    ITALPOSTE S.p.A. (Gruppo IRI-Italstat)
  • Luogo
    Catanzaro Località San Cono, Italia
  • Anno
    1999
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Direzione dei lavori

     

L’intervento ha riguardato una superficie complessiva di circa 80.000 mq, su cui sono state realizzate le seguenti opere: palazzina uffici e servizi sociali, una strada di collegamento al complesso, alloggi per il personale e la torre delle telecomunicazioni.

Il progetto ha interessato una vasta area di intervento, comprendendo la realizzazione della strada di collegamento al Centro delle Telecomunicazioni, realizzata tra l’altro attraverso un ponte a quattro campate (lunghezza totale 182,5 metri, campata massima 60 metri, altezza massima delle pile 28 metri), previo consolidamento dei costoni rocciosi attraverso la realizzazione di una cuffia in calcestruzzo tirantata con ferri a perdere.

L’intervento ha interessato inoltre la costruzione di 48 alloggi per il personale, la palazzina degli uffici e dei servizi, e la torre delle telecomunicazioni alta 103 metri.

ITIS Castellammare di Stabia

aprile 27, 1998

Riepilogo

  • Intervento
    Istituto Tecnico Industriale elettronica e telecomunicazioni Castellamare di Stabia
  • Committente
    Amministrazione Provinciale di Napoli
  • Luogo
    Castellammare di Stabia (NA), Italia
  • Anno
    1998
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Direzione dei lavori

     

L’intervento si individua nell’ambito degli investimenti relativi all’attuazione del Programma di Edilizia Scolastica previsto dalla legge 488/86, nota anche come legge Falcucci, realizzato dall’Amministrazione
Provinciale di Napoli ed avente come obiettivo la “riqualificazione culturale del territorio”.
L’intervento per la realizzazione del plesso scolastico ITIS di Castellamare di Stabia si sviluppa su un suolo di superficie complessiva pari a mq.14.000, prima destinato ad uso agricolo. In seguito alle procedure intraprese per l’esproprio delle aree si è proceduti alla progettazione dell’edificio ed alla relativa realizzazione.
La costruzione è costituita da due corpi di fabbrica paralleli di due piani ciascuno, ove trovano allocazione le aule destinate alla didattica, le aule speciali, i servizi e gli uffici.
Tali corpi di fabbrica sono raccordati da un corpo centrale che, al piano terreno, costituisce l’atrio di accesso dal quale mediante una scala semicircolare si raggiunge la sala polivalente.
Il progetto ha previsto la realizzazione di n° 42 aule normali, 8 speciali e blocchi di servizi differenziati compresi quelli destinati ai disabili. Gli uffici destinati al personale docente e di servizio e le relative servitù costituiscono il corpo didattico. La struttura è dotata di una palestra, posta nella parte retrostante, di superficie pari a mq. 561.
L’intervento ha previsto anche opere di sistemazione urbanistica relativa al contesto in cui sorge l’edificio che consistono prevalentemente in:
– impianto di illuminazione esterno completo di apparecchiature;
– opere di viabilità interna;
– impianti sportivi all’aperto;
– opere di recinzione;
– interventi limitati di sistemazioni a verde.

Sito industriale di Bagnoli

aprile 26, 1997

Riepilogo

  • Intervento
    Sito industriale di Bagnoli: Bonifica della linea di costa compresa tra il pontile nord ed il circolo aziendale
  • Committente
    BAGNOLI S.p.A.
  • Luogo
    Napoli, Italia
  • Anno
    1997
  • Servizi
    Progettazione preliminare
  •  

Il risanamento dell’area industriale di Bagnoli è stato deliberato e finanziato con la Legge n. 582 del 18/11/96 la quale prescriveva un’integrazione da parte del Ministero dell’Ambiente “per la bonifica dell’arenile di Coroglio-Bagnoli e dell’area marina comprendente il ripristino della morfologia naturale della costa, in conformità al PRG del Comune di Napoli“.
In questo progetto è stato immaginato l’andamento della costa, ritornata al suo profilo naturale dopo l’asportazione del riempimento fra i due pontili e presentata la soluzione architettonica per l’arredo urbano del pontile nord, trasformato in “passeggiata a mare” come stabilito dalle indicazioni del Comune di Napoli.

L’assetto impiantistico previsto corrispondeva a quello realizzato nella  grande ristrutturazione del 1964 dalla quale nacque la società ITALSIDER. L’intervento più significativo riguardava il grande parco, compreso tra due pontili e realizzato mediante riempimento a mare.
L’assetto finale dell’area prevedeva il mantenimento di una serie di manufatti reimpiegabili per usi civili, delle infrastrutture stradali, per il loro collegamento e relativi servizi primari, quali distribuzione di energia elettrica, illuminazione stradale, acqua potabile e fognatura.

Per la superficie libera da impianti si prevedeva la generica destinazione a verde.

Villaggio la Tonnara

marzo 6, 1991

Riepilogo

  • Intervento
    Consolidamento e recupero della Tonnara Grande di Stintino, Parco e Villaggio – Turistico Marino
  • Committente
    IM-INVEST S.r.l.
  • Luogo
    Stintino (Sassari), Italia
  • Anno
    1991
  • Servizi
    Progettazione definitiva
    Progettazione esecutiva
    Direzione dei lavori

Stintino è situata a nord ovest della Sardegna sul promontorio di Capo Falcone, di fronte all’isola dell’Asinara, ex colonia penale e oggi riserva naturale. Il complesso turistico alberghiero sorge sul litorale della costa settentrionale della Sardegna, nel Golfo dell’Asinara, nell’area denominata Tonnara Saline.

L’intervento si sviluppa su una superficie complessiva di circa 80 ettari.

La parte fronte mare, relativa all’antica Tonnara, è stata oggetto di un complesso intervento di restauro e recupero storico, ivi comprese le due ciminiere, prospicienti la spiaggetta dei pescatori, che oggi rappresentano un importante intervento di “Archeologia industriale”. Nella parte posteriore all’impianto delle tonnare sono stati realizzati gli edifici, perfettamente inseriti nello straordinario paesaggio, con una capacità ricettiva di circa 300 camere. Inoltre sono stati realizzati diversi impianti sportivi, costituiti da 3 piscine di grande dimensione, campi da tennis, calcio, giochi minori, attività ricreative, teatro all’aperto, attracco natanti, etc. Tutti gli edifici sono collegati da un piano interrato di servizio per il trasporto della biancheria ed altri servizi di gestione del complesso.

La configurazione paesaggistica del sito è stata oggetto di specifici interventi confortati dalle maggiori consulenze internazionali, in materia di architettura del verde e florovivaistica.

Castelnuovo

luglio 18, 1990

Riepilogo

  • Intervento
    Interventi di rifunzionalizzazione per la costituzione del Museo Civico
  • Committente
    Comune di Napoli
  • Luogo
    Napoli, Italia
  • Anno
    1990
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Ripristino funzionale
    Direzione dei lavori

L’iniziativa promossa dalla “Fondazione Napoli 99″ ha programmato il recupero di uno dei monumenti esemplari del 400 e della storia del Regno Aragonese: l’Arco di Trionfo di Alfonso I di Aragona in Castelnuovo. L’opera marmorea, di raffinatezza eccelsa, è posta tra la ” Torre di Mezzo” e la “Torre di Guardia” del castello aragonese ed è indubbiamente la testimonianza pili significativa del Rinascimento a Napoli.

Il terremoto aveva aggravato, evidenziandole, antiche deficienze della struttura ed esasperato i limiti di conservazione delle immagini scultoree che la costituiscono. Sensibile alle sollecitazioni delle correnti culturali napoletane, il Rotary ha, dapprima, approfondito lo studio della “Fondazione Napoli 99”, quindi investito della problematica il prof. Nicola Spinosa, Soprintendente ai BAS e l’ing. arch. Maurizio Di Stefano esperto in restauro dei monumenti, che esprimevano parere favorevole di validità tecnico·scientifica al recupero proposto, infine partecipava alla “cordata” per la realizzazione dell’intero restauro “iniziando dall’alto” il recupero statico ed architettonico della statua posta sulla sommità e raffigurante il S. Michele ad oltre 50 metri dal suolo.