Yacht Med Festival Gaeta

marzo 24, 2013

Riepilogo

  • Intervento
    2014 – Appalto relativo all’ideazione, progettazione, realizzazione dell’allestimento nonchè della gestione delle aree e dei servizi della manifestazione Yacht Med Festival di Gaeta
  • Committente
    Camera di Commercio – Latina
    C.g.e. Srl
  • Luogo
    Gaeta LT, Italia
  • Anno
    2013
  • Servizi
    Progettazione Esecutiva dell’allestimento

La proposta progettuale che qui si illustra tende ad affermare e sviluppare il prestigio della manifestazione affinchè la settima edizione 2014 del “Yacht Med Festival” a Gaeta si conformi a pieno titolo tra i principali appuntamenti di “boat show” nazionali ed internazionali.
Lo studio effettuato dal concorrente circa il calendario degli eventi nautici 2014 colloca lo Yacht Med Festival, fissandolo nell’ultima settimana di aprile 2014 in un periodo di particolare coincidenza, tra festività pasquali dal Sabato 19 a lunedi 21 Aprile 2014; dal 25 aprile, anniversario della liberazione, alla Domenica 27 Aprile, fino alla festa del lavoro dal Giovedi primo maggio, in cui è stabilita la chiusura della Yacht Med Festival di Gaeta.
Il progetto elaborato, come si è fatto cenno in precedenza si riferisce ad alcuni “punti di forza” di immediata quantificazione anche ai fini delle attribuzione dei punteggi previsti dal disciplinare di gara quali elementi di valutazione complessiva del progetto stesso.
Essi sono relativi alla scenograficità:
Scenograficità ed alla capacità di attrazione del pubblico: caratteristiche qualitative, estetiche e metodologiche
Aree espositive, stand e arredi: caratteristiche qualitative e tecniche delle soluzioni, dei contenuti funzionali e tecnici
Area Eat Med: caratteristiche qualitative, soluzioni tecniche, tecnologiche ed innovative
Villaggio Mediterraneo
Area Forum
Area Artigianato Artistico
Area della Portualità
Area dell’Antiquariato del Mare
Area Antichi Mestieri
Area Stampa specializzata

Naples America’s Cup Village

marzo 23, 2013

Riepilogo

  • Intervento
    Progettazione allestimenti, promozione ed organizzazione Naples America’s Cup World Series 2013
  • Committente
    CGE S.r.l per il Comune di Napoli
  • Luogo
    Napoli, Italia
  • Anno
    2013
  • Servizi
    Progettazione Allestimenti
    Promozione ed organizzazione dell’evento
    Progettazione ed erogazione di servizi pubblicitari e comunicazione

Il Villaggio è il cuore pulsante della manifestazione: una passeggiata lunga circa 500 m, da Piazza Vittoria fino a ridosso della Rotonda Diaz, il cui disegno è stato dettato anche dalla necessità di allargare la corsia d’emergenza per garantire il transito dei mezzi pubblici.

La passeggiata iniziava con gli stand riservati alle istituzioni ed una piccola sala registrazioni. Si procedeva poi con la sistemazione degli stand legati al turismo e alla cultura (Università degli studi Parthenope). Alla fine del percorso è sistemata l’area food.

Il villaggio possedeva anche una dependance esterna, dedicata alle eccellenze dello sport campano.

In Viale Dohrn è stato collocato il Campus della Salute, che metteva a disposizione una serie di strutture specialistiche per il campo della prevenzione di numerose malattie.

L’Area Tecnica era un lungo tratto del Lungomare Caracciolo che va dal bivio con Viale Dohrn fino a Piazza della Repubblica; da qui è stato possibile assistere alle attività che si svolgevano all’interno della zona riservata agli equipaggi. All’centro dell’Area era posizionata la gru per le varie fasi di movimentazione dei catamarani, con un braccio lungo 63 m ed un altezza di circa 45 m.

Santa Maria a Vico

marzo 9, 2011

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori restauro, consolidamento e valorizzazione del Complesso Monumentale di S.Maria a Vico
  • Committente
    Comune di Giffoni Vallepiana (SA)
  • Luogo
    Giffoni Vallepiana (SA), Italia
  • Anno
    2011 (2002)
  • Servizi
    Progettazione Definitiva
    Progettazione Esecutiva
    Direzione dei lavori
    Restauro delle opere
    Sicurezza

Il monumento presenta un’iconografia a croce greca con vano centrale quadro definito da quattro archi, uno per ogni faccia, disposti agli estremi dei bracci ed appoggiate su otto colonne e capitelli di spoglio, che sorreggono le volte a botte; nicchie angolari in mattoni (di una si riscontrano solo tracce) sono presenti sui quattro lati al centro di due colonne adiacenti di bracci differenti.

Il progetto esecutivo di variante si è posto l’obiettivo di completare la liberazione della chiesa dai manufatti che ostruiscono ed alterano l’architettura dell’antica pianta a croce greca attraverso la demolizione integrale delle costruzioni edificate al contorno in tempi recenti.

La progettazione esecutiva oggetto dell’appalto ha previsto inoltre l’intervento sulla specifica categoria di opere di restauro artistico OS 2 – “superfici decorate e beni mobili di interesse storico ed artistico”.

Villa Ferretti

aprile 7, 2009

Riepilogo

  • Intervento
    Progetto di restauro e valorizzazione di Villa Ferretti e recupero del Parco in località “Sotto il Castello”
  • Committente
    Comune di Bacoli (NA)
  • Luogo
    Bacoli (NA)
  • Anno
    2009
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Riqualificazione funzionale

Villa Ferretti, edificata probabilmente negli ultimi anni dell’ottocento, di proprietà della signora Ferretti Luisa, come accertato dai registri immobiliari, venduta nel 1977 a Barbato Antonio e nel 1990 diventata proprietà di Costagliola Giuseppe, è per anni rimasta disabitata.
Nel 1997 il Tribunale di Napoli ha emesso un ordinanza di confisca dell’immobile ai sensi della legge 7 marzo 1996 n. 109. Villa Ferretti viene, infatti, sequestrata su istanza della Procura Antimafia, poiché ritenuta patrimonio del gruppo camorristico che gestiva gli affari illeciti nella zona di Baia e Bacoli.
La villa padronale, insieme ad un’altra struttura immobiliare di Via Bellavista, è divenuta così un bene dello Stato, dopo un lungo iter procedurale. Il Prefetto di Napoli in data 16 /12/2001 ha espresso parere circa il fatto che detti immobili non sono idonei per essere mantenuti al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia , ordine pubblico , e protezione civile. Il Comune di Bacoli, con deliberazione n. 22 del 22 gennaio 2002, ha espresso il proprio parere e la propria disponibilità a destinare i cespiti in oggetto per finalità socio-culturali. Pertanto l’Agenzia del Demanio , con atto n. 38146/2003/BEC del 24 ottobre 2003 , ha disposto il trasferimento al Comune di Bacoli del complesso denominato “Villa Ferretti”.

Complesso Immobiliare ex “Convitto Pontano” – La Conocchia

marzo 30, 2009

Riepilogo

  • Intervento
    Restauro Complesso ex “Convitto Pontano”
  • Committente
    Società immobiliare Lo Scudillo S.p.A
  • Luogo
    Napoli, Italia
  • Anno
    2009
  • Servizi
  • Progettazione preliminare
    Ripristino funzionale
    Restauro delle opere
    Sistemazione spazi urbani

Il complesso edifizio denominato “Convitto Pontano” è sito in Napoli alla Via G. Buonomo n.7. Esso è costituito da tre corpi di fabbrica. L’edificio principale, originariamente adibito a convitto e residenze per novizi, si compone di sei piani fuori terra oltre il sottotetto. Gli altri corpi di fabbrica sono una palazzina a due piani ed un piccolo edificio ad un piano sul fronte sud, adibito ad abitazione del custode e del coloni.

l campi da gioco, gli impianti a verde e giardino, ed un’ampia area agricola a sud-ovest, scarsamente coltivata a frutteto, e dotati di alcuni comodi rurali, concludono il complesso.

Il complesso fu fondato nel primi anni del 1700 su Iniziativa della Compagnia di Gesù per la realizzazione di una piccola casa con i proventi delle elemosine.

L’attuale configurazione è il risultato di numerose trasformazioni ed ampliamenti avvenuti nei secoli successivi.

L’edificio principale, presenta una struttura in muratura di tufo, con orizzontamenti a volta nei piani inferiori e solai con putrelle e voltine ai piani superiori.
La tipologia costruttiva è perfettamente documentata in alcune volte ed archi ancora esistenti nei corridoi settecenteschi dei primi tre livelli, nella scala, che conserva l’impianto originario e nel refettorio ubicato al piano ingresso.
L’Intero edificio è costituito dalla aggregazione ad est ed ovest del corpo di fabbrica principale; quella ad est, aggiunto nel 1890, è costituito da sei piani oltre il piano terra: un grande corpo rettangolare destinato a teatro (di altezza pari a 3 piani) e un altro rettangolo più piccolo di raccordo con il blocco originario destinato ancora a camerate per gli studenti. Il corpo di fabbrica ad ovest, aggiunto nel 1927, è costituito anch’esso da sei piani oltre il piano terra ed è servito da una nuova scala con ascensore ubicata a confine del corpo originario. E’ destinato a camere per studenti. Tale corpo presenta poi, l’ulteriore aggiunta di un corpo di fabbrica a sud costituito da due piani di forma vagamente quadrata e destinato a riunioni collettive ed a palestra sportiva.
Entrambi i corpi di fabbrica aggiunti a destra e sinistra presentano nella facciata a nord una loro autonomia figurativa mentre a sud sono Integrati In un unico disegno scandito da lesene che include anche il corpo di fabbrica originario.
La palazzina Isolata a nord è costituita da tre piani a valle, due piani a monte oltre ad alcune pertinenze. Essa è destinata ad abitazioni dei coloni. Il piccolo fabbricato a sud, di forma vagamente quadrata, e costituito da un solo livello (coperto da tetto a falde inclinate quasi totalmente rovinato) è destinato a casa del custode.
Le aree scoperte comprendono tre campi da gioco a nord, aree a giardino a sud oltre alla viabilità veicolare e pedonale.

Azienda agroforestale in Carpaneta

aprile 21, 2007

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori di valorizzazione e rifunzionalizzazione dell’azienda agroforestale di Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN) e del polo vitivinicolo di Riccagioia in Torrazza di Coste e Montebello (PV).
  • Committente
    Infrastrutture Lombarde S.p.A. – Appalto integrato impresa aggiudicatrice PAMA Scarl
  • Luogo
    Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN), Italia
    Torrazza di Coste e Montebello (PV), Italia
  • Anno
    2007
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Ripristino funzionale
  •  

L’azienda agro-forestale della “Carpaneta” è situata nel territorio agricolo a nord-est di Mantova, in comune di Gazzo-Bigarello, ed insiste su un’area di 220 ettari. L’area comprende il complesso agricolo della Carpaneta, la foresta di pianura ed il parco tematico di Arlecchino.

Il complesso immobiliare dell’ azienda è costituito da edifici di interesse storico artistico e da edifici di costruzione più recente. Tre sono gli edifici storici conservati di origine settecentesca: una casa padronale, una pila per il riso ed un fienile, oggi utilizzato come foresteria. A questi si sono aggiunti negli ultimi quaranta anni: un blocco di tre “paddock”, oggi dimessi, facenti parte della vecchia filiera lattiero casearia, un deposito per i foraggi, un ricovero per gli attrezzi con servizio di officina ed un ricovero per le macchine agricole. A nord degli edifici storici sorge un fabbricato degli anni sessanta, che ospita le abitazioni dei salariati ed i relativi garage.

Il progetto esecutivo è stato oggetto di un preventivo studio di pianificazione ed organizzazione degli elaborati costituenti il progetto definitivo allo scopo di rendere più immediata e organica la consultazione del progetto esecutivo. Va anche considerata la eterogeneità sia degli interventi, sia dei manufatti edilizi stessi: edifici da restaurare ad uso uffici e mensa (tutelati ai sensi del dlgs. 42\2004); edifici da costruire ex novo sperimentali ed a uso pubblico oltre che industriale e tecnologico; edifici industriali specialistici (zootecnici), sia da bonificare che da ristrutturare integralmente ad uso stalle. La radicale riorganizzazione quanti e qualitativa sia delle reti stradali e degli accessi, che l’inserimento di una nuova arteria stradale da via del Ghisiolo, oggetto anch’essa di nuova progettazione integrativa, sia delle reti impiantistiche generali, ha reso di evidente complessità e articolata metodologia l’intervento in esame in quanto alcune delle parti descritte dal PD non risultavano progettate.

Infatti, anche le proposte progettuali impiantistiche relative alla realizzazione futura di energia alternativa (biogas) e allo smaltimento dei liquami a mezzo di una rete impiantistica di fitodepurazione, insieme alle aree di parcheggio, ed altri importanti manufatti (pesa, lavaggio autocarri, accessi, cabine elettriche, ecc.) risultavano solo accennate nel progetto definitivo. Ciò ha reso necessaria una vera e propria nuova progettazione.

Polo vitivinicolo di Riccagioia

marzo 30, 2007

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori di valorizzazione e rifunzionalizzazione dell’azienda agroforestale di Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN) e del polo vitivinicolo di Riccagioia in Torrazza di Coste e Montebello (PV).
  • Committente
    Infrastrutture Lombarde S.p.A.
  • Appalto integrato impresa aggiudicatrice PAMA Scarl
  • Luogo
    Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN), Italia
    Torrazza di Coste e Montebello (PV), Italia
  • Anno
    2007
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Ripristino funzionale
  • Scheda Tecnica

L’opera oggetto della progettazione è inserita:
• nel “Programma per la valorizzazione del patrimonio immobiliare” (Provaipi) approvato in data 29 gennaio 2004 con la deliberazione n. 246 del Consiglio di Amministrazione dell’ERSAF;
• nel “Piano Attuativo” del suddetto programma, approvato in data 9 settembre 2004 con la deliberazione n. 297 del Consiglio di Amministrazione dell’ERSAF, rettificata con delibera n. 325 del 25 novembre 2004, ed integrato con delibera n. 303 del 30 settembre 2004.

L’azienda sperimentale Riccagioia, sita in parte nel comune di Torrazza Coste e in parte nel comune di Montebello della Battaglia, entrambi in provincia di Pavia, è collocata nel cuore del comprensorio viticolo collinare dell’Oltrepo Pavese e occupa una superficie di 55 ettari. La superficie produttiva all’epoca dell’appalto era impegnata in parte a vigneto convenzionale, in parte a seminativo e prato e in parte a vigneto e frutteto per la conservazione della biodiversità viticole e frutticole. Presso l’azienda, sede dell’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), si attuano, proseguendo attività già in corso negli anni precedenti, selezioni clonali dal punto di vista sanitario e vegetale, di vitigni porta innesti ed europei e prove di difesa con prodotti antiparassitari di nuova formulazione.

Il complesso di Riccagioia sorse in epoca rinascimentale come dimora dei Ghisleri. Sotto il profilo insediativo e tipologico, come la maggior parte delle cascine lombarde a corte chiusa il cui impianto conserva sostanzialmente il medesimo schema distributivo, quella di Riccagioia è organizzata intorno ad un grande spazio centrale che vede contrapposte due corti distinte e fisicamente separate, seppur collegate tra loro da un imponente portale con cancello: quella padronale, sulla quale si affacciano gli edifici originariamente abitati dal proprietario del fondo e spesso dal fattore e oggi adibita a sede dell’università ed uffici dell’Ersaf, e quella rurale sulla quale si affacciano i fabbricati agricoli, in origine adibiti a ricovero degli animali e ad immagazzinamento del fieno, magazzini e officine, casa dei contadini e dei salariati.
Tale conformazione così come ci si presenta oggi, è in realtà il risultato di addizioni progressive succedutesi nel tempo.

Pur non avendo (o avendolo ormai perduto) i singoli edifici in sé, uno specifico valore storico- architettonico, assume tuttavia particolare rilevanza il carattere insediativo che possiede, nel suo insieme, l’intero organismo edilizio, sia per quanto riguarda l’organizzazione spaziale di quest’ultimo nel contesto aziendale (ma anche quella dei fabbricati all’interno delle corti), sia per quanto riguarda il carattere tipologico e compositivo dei singoli corpi di fabbrica, tuttora pienamente leggibile e meritevole di salvaguardia. Rilevanza, quindi, che
appare evidente in un’ottica di tutela dell’insieme ambientale di cui la cascina è parte.

Il progetto ha previsto il restauro ed il risanamento conservativo degli edifici prospettanti sulla corte padronale e della casa colonica (edificio B) destinati all’università, e la ricostruzione edilizia degli edifici rurali (edifici E-E’-F e G) e del corpo di fabbrica realizzato negli anni ‘70 (edificio C).
L’area esterna al complesso di Riccagioia, a nord di quest’ultima, al termine del grande viale alberata di accesso, era destinata a parcheggio.

La progettazione impiantistica ha riguardato nello specifico gli impianti elettrici, termici,speciali, idrici e fognari.

Palazzo Pons De Leon

marzo 9, 2006

To Do List

  • Intervento
    Progetto di restauro architettonico e consolidamento statico Palazzo dei Marchesi Molina Pons de Leon – Lavori di somma urgenza per la messa in opera e primo intervento di consolidamento statico
  • Committente
    Comune di Casapulla (CE)
  • Luogo
    Casapulla (CE), Italia
  • Anno
    2006
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Messa in sicurezza
    Consolidamento statico

Il Palazzo dei marchesi Molina Pons de Leon, chiamato comunemente “Palazzo Vigna“, risalente agli inizi del secolo XVI e tardivamente sottoposto a vincolo di tutela ( ex legge 1089/39 ), sorge al centro del territorio comunale in via IV novembre.

In data 29 gennaio 2004 è avvenuto il crollo in uno dei cantonali della struttura dell’edifico di Palazzo Vigna, il cui cedimento ha modificato il contrasto delle volte contenenti gli impalcati del secondo ordine ed ha amplificato il quadro lesionativo dello stesso cantonale d’angolo (lato sud ed ovest) provocando la rotazione verso l’esterno del paramento del prospetto sud e l’incrinatura e relativo abbassamento del paramento del prospetto ovest. Si è provveduto quindi dopo aver effettuato richiesta di opportuni permessi alla messa in sicurezza del fabbricato.

La documentazione redatta all’epoca dell’incarico già testimoniava lo stato di degrado e di pessima conservazione del fabbricato e delle aree annesse nonché lo stato di imminente pericolo di collasso statico.

In seguito ai crolli verificatisi il fabbricato è stato “ingabbiato” in una struttura reticolare, resa necessaria dall’esigenza di ridurre il pericolo, circoscrivendo verso l’interno eventuali ulteriori crolli parziali o totali, che avrebbero potuto verificarsi durante la fase di consolidamento delle parti residue della fabbrica. La fase di messa in sicurezza sarà poi completata attraverso un’altra serie di interventi resi necessari dalla precaria situazione statica del fabbricato.

Tali interventi consisteranno nella realizzazione di una serie di opere necessarie a garantire l’ammorsamento delle facciate, reso inevitabile dal crollo dei muri trasversali, e nell’installazione di martinetti necessari alla messa in tensione delle porzioni di muratura crollata.

Università degli studi di Napoli “l’Orientale”

aprile 27, 2005

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori di realizzazione di un edificio in Napoli alla Via Marittima sede dell’Università degli studi di Napoli “L’ORIENTALE”
  • Committente
    Consorzio Napoli Marittima
  • Luogo
    Napoli, Italia
  • Anno
    2005
  • Servizi
    Direzione dei lavori

     

L’edificio è costituito da 3 livelli interrati, destinati a parcheggio, al di sotto del piano viabile di via Nuova Marina, e da 10 livelli fuori terra, oltre la copertura, realizzata con una struttura reticolare metallica, destinata all’alloggiamento degli impianti.

L’edificio così strutturato si può schematizzare in tre corpi di fabbrica, tali da realizzare un unico organismo strutturale caratterizzato da:

– una torre di dimensioni m 32,20 x m 25,00 ca. dell’altezza di m 32,00 da terra, posta nella zona sinistra del comparto, guardando da via Nuova Marina;

– un corpo basso di dimensioni m 10,50 x m 24,00 ca. dell’altezza di m 8,00 da terra, posto nella zona destra del comparto, in continuità della torre;

– un altro corpo di dimensioni m 4,50 x m 32,20 e dell’altezza di m 8,00, posto lungo via Nuova Marina in contiguità con il fronte della torre e porticato al piano terreno.

L’edificio in esame sviluppa una superficie, distribuita sui tre livelli interrati, di circa 3200 mq destinati a parcheggio; inoltre i 10 livelli fuori terra, destinati ad attività commerciale ed uffici, hanno uno sviluppo totale di circa 8600 mq.

Anno di esecuzione dei lavori: 2005

Recupero e riqualificazione funzionale di Villa Cerillo

aprile 6, 2005

Riepilogo

  • Intervento
    Progettazione definitiva ed esecutiva, recupero e riqualificazione funzionale di Villa Cerillo in Mediateca e Centro Studi sul paesaggio
  • Committente
    Comune di Bacoli (NA)
  • Luogo
    Bacoli (NA)
  • Anno
    2005
  • Servizi
    Progettazione definitiva
    Progettazione esecutiva
    Riqualificazione funzionale

La progettazione del complesso di Villa Cerillo, costituito dall’edificio residenziale a tre livelli di impianto settecentesco, dal giardino annesso, che ospita un pregevole esempio di giardino pittoresco e dall’ampia zona agricola circostante, rappresenta uno straordinario esempio di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale, perfettamente coerente agli obiettivi del Programma Operativo Regionale (POR) Campania 2000/2006 definito attraverso il Progetto Integrato Territoriale (PIT) Grande Attrattore Culturale Campi Flegrei. Massima attenzione è stata posta alla formazione dell’idea progettuale nel rispetto dell’ambiente naturale ed architettonico, cosa che ha imposto un approfondimento degli aspetti storici, morfologici e florofaunistici oltre che tecnici.
Lo scopo del progetto è la riqualificazione urbanistica ed ambientale di un’ampia porzione di territorio, posta nella fascia pedecollinare prospiciente il lago di Miseno, tagliata dalla direttrice che congiunge gli abitati di Bacoli e Cappella ed appartenente alla iconografia storica paesistica ed ambientale del Comune di Bacoli.
Com’è noto, infatti, il territorio di Bacoli ha avuto uno sviluppo discontinuo, in gran parte legato, nei suoi momenti di fioritura e di decadenza, alle condizioni ed alle vicende del cosiddetto Mare Morto e del vicino porto di Miseno.
Il restauro urbanistico ed architettonico, ormai prossimo all’ultimazione, sia degli edifici che del parco, ha rappresentato una riscoperta, anche da parte degli stessi bacolesi che hanno dimostrato un sorprendente, ma prevedibile, interesse verso Villa Cerillo ed il suo Parco, al punto che oggi – prima ancora della definitiva ultimazione dei lavori – l’immobile oltre ad ospitare gli uffici della Giunta Municipale e del Sindaco, accoglie manifestazioni pubbliche a carattere sociale.
Una volta ultimata la sistemazione in corso sia del parco bambini, prospiciente Via Cerillo, sia dell’ampio parco botanico, che si svilupperà sulla sella collinare, valorizzata attraverso la riqualificazione delle risorse naturali esistenti, la macchia mediterranea e la conservazione delle rotte migratorie degli uccelli osservabili, con altro intervento specifico, dal Capo Miseno, si perverrà al restauro definitivo, che può essere schematizzato secondo i seguenti interventi principali:
– villa settecentesca ed il suo contesto, costituito dal giardino pittoresco, dalle terrazze pavimentate e dalla scala in piperno di accesso da Via Cerillo;
– giardino, tra la Villa e la Strada Comunale Cerillo, valorizzando l’accessibilità e distinguendo i percorsi e le funzioni a cui la nuova destinazione d’uso ha chiamato a rispondere il vecchio impianto progettuale;
– parco pubblico, che intende coniugare la fruibilità con la conservazione dei valori naturalistici ed ambientali rendendo percorribile e visitabile l’intera collina comunale.
La Villa è stata resa funzionale a partire dal riutilizzo dell’ex cellaio, oggi sede di una confortevole sala conferenze, fino agli ambienti di deposito rurali rifunzionalizzati per ospitare i servizi e i locali tecnologici.
Un impianto ascensore, fruibile dai diversamente abili, in acciaio e vetro, avvolto da una scala semicircolare, anch’essa in ferro e rivestita con pietra lavica, rende raggiungibile anche il terrazzo, di particolare valenza architettonica, oltre che di affaccio panoramico sui Campi Flegrei, ad ognuno dei piani dell’edificio.
L’insieme di scala ed ascensore, rappresenta un riuscito esempio di inserimento funzionale di materiali attuali negli ambienti attentamente restaurati in un rapporto architettonico tra pieni e vuoti che, a parere del progettista, non altera la spazialità originaria.