Polo vitivinicolo di Riccagioia

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori di valorizzazione e rifunzionalizzazione dell’azienda agroforestale di Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN) e del polo vitivinicolo di Riccagioia in Torrazza di Coste e Montebello (PV).
  • Committente
    Infrastrutture Lombarde S.p.A.
  • Appalto integrato impresa aggiudicatrice PAMA Scarl
  • Luogo
    Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN), Italia
    Torrazza di Coste e Montebello (PV), Italia
  • Anno
    2007
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Ripristino funzionale
  • Scheda Tecnica

L’opera oggetto della progettazione è inserita:
• nel “Programma per la valorizzazione del patrimonio immobiliare” (Provaipi) approvato in data 29 gennaio 2004 con la deliberazione n. 246 del Consiglio di Amministrazione dell’ERSAF;
• nel “Piano Attuativo” del suddetto programma, approvato in data 9 settembre 2004 con la deliberazione n. 297 del Consiglio di Amministrazione dell’ERSAF, rettificata con delibera n. 325 del 25 novembre 2004, ed integrato con delibera n. 303 del 30 settembre 2004.

L’azienda sperimentale Riccagioia, sita in parte nel comune di Torrazza Coste e in parte nel comune di Montebello della Battaglia, entrambi in provincia di Pavia, è collocata nel cuore del comprensorio viticolo collinare dell’Oltrepo Pavese e occupa una superficie di 55 ettari. La superficie produttiva all’epoca dell’appalto era impegnata in parte a vigneto convenzionale, in parte a seminativo e prato e in parte a vigneto e frutteto per la conservazione della biodiversità viticole e frutticole. Presso l’azienda, sede dell’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), si attuano, proseguendo attività già in corso negli anni precedenti, selezioni clonali dal punto di vista sanitario e vegetale, di vitigni porta innesti ed europei e prove di difesa con prodotti antiparassitari di nuova formulazione.

Il complesso di Riccagioia sorse in epoca rinascimentale come dimora dei Ghisleri. Sotto il profilo insediativo e tipologico, come la maggior parte delle cascine lombarde a corte chiusa il cui impianto conserva sostanzialmente il medesimo schema distributivo, quella di Riccagioia è organizzata intorno ad un grande spazio centrale che vede contrapposte due corti distinte e fisicamente separate, seppur collegate tra loro da un imponente portale con cancello: quella padronale, sulla quale si affacciano gli edifici originariamente abitati dal proprietario del fondo e spesso dal fattore e oggi adibita a sede dell’università ed uffici dell’Ersaf, e quella rurale sulla quale si affacciano i fabbricati agricoli, in origine adibiti a ricovero degli animali e ad immagazzinamento del fieno, magazzini e officine, casa dei contadini e dei salariati.
Tale conformazione così come ci si presenta oggi, è in realtà il risultato di addizioni progressive succedutesi nel tempo.

Pur non avendo (o avendolo ormai perduto) i singoli edifici in sé, uno specifico valore storico- architettonico, assume tuttavia particolare rilevanza il carattere insediativo che possiede, nel suo insieme, l’intero organismo edilizio, sia per quanto riguarda l’organizzazione spaziale di quest’ultimo nel contesto aziendale (ma anche quella dei fabbricati all’interno delle corti), sia per quanto riguarda il carattere tipologico e compositivo dei singoli corpi di fabbrica, tuttora pienamente leggibile e meritevole di salvaguardia. Rilevanza, quindi, che
appare evidente in un’ottica di tutela dell’insieme ambientale di cui la cascina è parte.

Il progetto ha previsto il restauro ed il risanamento conservativo degli edifici prospettanti sulla corte padronale e della casa colonica (edificio B) destinati all’università, e la ricostruzione edilizia degli edifici rurali (edifici E-E’-F e G) e del corpo di fabbrica realizzato negli anni ‘70 (edificio C).
L’area esterna al complesso di Riccagioia, a nord di quest’ultima, al termine del grande viale alberata di accesso, era destinata a parcheggio.

La progettazione impiantistica ha riguardato nello specifico gli impianti elettrici, termici,speciali, idrici e fognari.