Villa d’Elboeuf

Riepilogo

  • Intervento
    Restauro del complesso immobiliare sito in Portici (NA) “Villa d’Elboeuf e Bagni della Regina”
  • Committente
    INVEST S.p.A.
  • Luogo
    Portici (NA), Italia
  • Anno
    2015 (2014)
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Ripristino funzionale
    CTP

Portici ha subito nel corso del tempo una trasformazione urbana che ha visto edificare soprattutto lungo la costa ove, corre la più antica ferrovia d’Italia: la Napoli – Portici, senza alcuna attenzione alla tutela monumentale del sito borbonico rappresentato alla ferrovia in questione

L’attuale sede ferroviaria vede transitare centinaia di treni al giorno con conseguente violazione dei più elementari principi di conservazione del patrimonio culturale italiano.

A poco giova ricordare che la linea in questione fu voluta dai Borbone per spostare la locomotiva a vapore costruita a Pietrarsa e ricordare che c’è chi vuole che la stessa sia stata esposta all’Esposizione Universale di Parigi nel 1855 per essere oggi uno scempio urbanistico causa di innumerevoli danni ambientali ed architettonici quale è il crollo di Villa D’Elboeuf.

La zona crollata è ubicata nell’ala Sud-Est del fabbricato costituita da un volume basso non coevo all’edificio principale ma ad esso annesso successivamente, probabilmente all’atto della ridefinizione architettonica dell’impianto, voluto dai Borbone dopo l’acquisto fatto dalla famiglia D’Elboeuf nel 1711.

L’intervento di messa in sicurezza prevede un consolidamento passivo.


Villa Ferretti

Riepilogo

  • Intervento
    Progetto di restauro e valorizzazione di Villa Ferretti e recupero del Parco in località “Sotto il Castello”
  • Committente
    Comune di Bacoli (NA)
  • Luogo
    Bacoli (NA)
  • Anno
    2009
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Riqualificazione funzionale

Villa Ferretti, edificata probabilmente negli ultimi anni dell’ottocento, di proprietà della signora Ferretti Luisa, come accertato dai registri immobiliari, venduta nel 1977 a Barbato Antonio e nel 1990 diventata proprietà di Costagliola Giuseppe, è per anni rimasta disabitata.
Nel 1997 il Tribunale di Napoli ha emesso un ordinanza di confisca dell’immobile ai sensi della legge 7 marzo 1996 n. 109. Villa Ferretti viene, infatti, sequestrata su istanza della Procura Antimafia, poiché ritenuta patrimonio del gruppo camorristico che gestiva gli affari illeciti nella zona di Baia e Bacoli.
La villa padronale, insieme ad un’altra struttura immobiliare di Via Bellavista, è divenuta così un bene dello Stato, dopo un lungo iter procedurale. Il Prefetto di Napoli in data 16 /12/2001 ha espresso parere circa il fatto che detti immobili non sono idonei per essere mantenuti al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia , ordine pubblico , e protezione civile. Il Comune di Bacoli, con deliberazione n. 22 del 22 gennaio 2002, ha espresso il proprio parere e la propria disponibilità a destinare i cespiti in oggetto per finalità socio-culturali. Pertanto l’Agenzia del Demanio , con atto n. 38146/2003/BEC del 24 ottobre 2003 , ha disposto il trasferimento al Comune di Bacoli del complesso denominato “Villa Ferretti”.


Complesso Immobiliare ex “Convitto Pontano” – La Conocchia

Riepilogo

  • Intervento
    Restauro Complesso ex “Convitto Pontano”
  • Committente
    Società immobiliare Lo Scudillo S.p.A
  • Luogo
    Napoli, Italia
  • Anno
    2009
  • Servizi
  • Progettazione preliminare
    Ripristino funzionale
    Restauro delle opere
    Sistemazione spazi urbani

Il complesso edifizio denominato “Convitto Pontano” è sito in Napoli alla Via G. Buonomo n.7. Esso è costituito da tre corpi di fabbrica. L’edificio principale, originariamente adibito a convitto e residenze per novizi, si compone di sei piani fuori terra oltre il sottotetto. Gli altri corpi di fabbrica sono una palazzina a due piani ed un piccolo edificio ad un piano sul fronte sud, adibito ad abitazione del custode e del coloni.

l campi da gioco, gli impianti a verde e giardino, ed un’ampia area agricola a sud-ovest, scarsamente coltivata a frutteto, e dotati di alcuni comodi rurali, concludono il complesso.

Il complesso fu fondato nel primi anni del 1700 su Iniziativa della Compagnia di Gesù per la realizzazione di una piccola casa con i proventi delle elemosine.

L’attuale configurazione è il risultato di numerose trasformazioni ed ampliamenti avvenuti nei secoli successivi.

L’edificio principale, presenta una struttura in muratura di tufo, con orizzontamenti a volta nei piani inferiori e solai con putrelle e voltine ai piani superiori.
La tipologia costruttiva è perfettamente documentata in alcune volte ed archi ancora esistenti nei corridoi settecenteschi dei primi tre livelli, nella scala, che conserva l’impianto originario e nel refettorio ubicato al piano ingresso.
L’Intero edificio è costituito dalla aggregazione ad est ed ovest del corpo di fabbrica principale; quella ad est, aggiunto nel 1890, è costituito da sei piani oltre il piano terra: un grande corpo rettangolare destinato a teatro (di altezza pari a 3 piani) e un altro rettangolo più piccolo di raccordo con il blocco originario destinato ancora a camerate per gli studenti. Il corpo di fabbrica ad ovest, aggiunto nel 1927, è costituito anch’esso da sei piani oltre il piano terra ed è servito da una nuova scala con ascensore ubicata a confine del corpo originario. E’ destinato a camere per studenti. Tale corpo presenta poi, l’ulteriore aggiunta di un corpo di fabbrica a sud costituito da due piani di forma vagamente quadrata e destinato a riunioni collettive ed a palestra sportiva.
Entrambi i corpi di fabbrica aggiunti a destra e sinistra presentano nella facciata a nord una loro autonomia figurativa mentre a sud sono Integrati In un unico disegno scandito da lesene che include anche il corpo di fabbrica originario.
La palazzina Isolata a nord è costituita da tre piani a valle, due piani a monte oltre ad alcune pertinenze. Essa è destinata ad abitazioni dei coloni. Il piccolo fabbricato a sud, di forma vagamente quadrata, e costituito da un solo livello (coperto da tetto a falde inclinate quasi totalmente rovinato) è destinato a casa del custode.
Le aree scoperte comprendono tre campi da gioco a nord, aree a giardino a sud oltre alla viabilità veicolare e pedonale.


Azienda agroforestale in Carpaneta

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori di valorizzazione e rifunzionalizzazione dell’azienda agroforestale di Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN) e del polo vitivinicolo di Riccagioia in Torrazza di Coste e Montebello (PV).
  • Committente
    Infrastrutture Lombarde S.p.A. – Appalto integrato impresa aggiudicatrice PAMA Scarl
  • Luogo
    Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN), Italia
    Torrazza di Coste e Montebello (PV), Italia
  • Anno
    2007
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Ripristino funzionale
  •  

L’azienda agro-forestale della “Carpaneta” è situata nel territorio agricolo a nord-est di Mantova, in comune di Gazzo-Bigarello, ed insiste su un’area di 220 ettari. L’area comprende il complesso agricolo della Carpaneta, la foresta di pianura ed il parco tematico di Arlecchino.

Il complesso immobiliare dell’ azienda è costituito da edifici di interesse storico artistico e da edifici di costruzione più recente. Tre sono gli edifici storici conservati di origine settecentesca: una casa padronale, una pila per il riso ed un fienile, oggi utilizzato come foresteria. A questi si sono aggiunti negli ultimi quaranta anni: un blocco di tre “paddock”, oggi dimessi, facenti parte della vecchia filiera lattiero casearia, un deposito per i foraggi, un ricovero per gli attrezzi con servizio di officina ed un ricovero per le macchine agricole. A nord degli edifici storici sorge un fabbricato degli anni sessanta, che ospita le abitazioni dei salariati ed i relativi garage.

Il progetto esecutivo è stato oggetto di un preventivo studio di pianificazione ed organizzazione degli elaborati costituenti il progetto definitivo allo scopo di rendere più immediata e organica la consultazione del progetto esecutivo. Va anche considerata la eterogeneità sia degli interventi, sia dei manufatti edilizi stessi: edifici da restaurare ad uso uffici e mensa (tutelati ai sensi del dlgs. 42\2004); edifici da costruire ex novo sperimentali ed a uso pubblico oltre che industriale e tecnologico; edifici industriali specialistici (zootecnici), sia da bonificare che da ristrutturare integralmente ad uso stalle. La radicale riorganizzazione quanti e qualitativa sia delle reti stradali e degli accessi, che l’inserimento di una nuova arteria stradale da via del Ghisiolo, oggetto anch’essa di nuova progettazione integrativa, sia delle reti impiantistiche generali, ha reso di evidente complessità e articolata metodologia l’intervento in esame in quanto alcune delle parti descritte dal PD non risultavano progettate.

Infatti, anche le proposte progettuali impiantistiche relative alla realizzazione futura di energia alternativa (biogas) e allo smaltimento dei liquami a mezzo di una rete impiantistica di fitodepurazione, insieme alle aree di parcheggio, ed altri importanti manufatti (pesa, lavaggio autocarri, accessi, cabine elettriche, ecc.) risultavano solo accennate nel progetto definitivo. Ciò ha reso necessaria una vera e propria nuova progettazione.


Polo vitivinicolo di Riccagioia

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori di valorizzazione e rifunzionalizzazione dell’azienda agroforestale di Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN) e del polo vitivinicolo di Riccagioia in Torrazza di Coste e Montebello (PV).
  • Committente
    Infrastrutture Lombarde S.p.A.
  • Appalto integrato impresa aggiudicatrice PAMA Scarl
  • Luogo
    Carpaneta in Gazzo di Bigarello (MN), Italia
    Torrazza di Coste e Montebello (PV), Italia
  • Anno
    2007
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Ripristino funzionale
  • Scheda Tecnica

L’opera oggetto della progettazione è inserita:
• nel “Programma per la valorizzazione del patrimonio immobiliare” (Provaipi) approvato in data 29 gennaio 2004 con la deliberazione n. 246 del Consiglio di Amministrazione dell’ERSAF;
• nel “Piano Attuativo” del suddetto programma, approvato in data 9 settembre 2004 con la deliberazione n. 297 del Consiglio di Amministrazione dell’ERSAF, rettificata con delibera n. 325 del 25 novembre 2004, ed integrato con delibera n. 303 del 30 settembre 2004.

L’azienda sperimentale Riccagioia, sita in parte nel comune di Torrazza Coste e in parte nel comune di Montebello della Battaglia, entrambi in provincia di Pavia, è collocata nel cuore del comprensorio viticolo collinare dell’Oltrepo Pavese e occupa una superficie di 55 ettari. La superficie produttiva all’epoca dell’appalto era impegnata in parte a vigneto convenzionale, in parte a seminativo e prato e in parte a vigneto e frutteto per la conservazione della biodiversità viticole e frutticole. Presso l’azienda, sede dell’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), si attuano, proseguendo attività già in corso negli anni precedenti, selezioni clonali dal punto di vista sanitario e vegetale, di vitigni porta innesti ed europei e prove di difesa con prodotti antiparassitari di nuova formulazione.

Il complesso di Riccagioia sorse in epoca rinascimentale come dimora dei Ghisleri. Sotto il profilo insediativo e tipologico, come la maggior parte delle cascine lombarde a corte chiusa il cui impianto conserva sostanzialmente il medesimo schema distributivo, quella di Riccagioia è organizzata intorno ad un grande spazio centrale che vede contrapposte due corti distinte e fisicamente separate, seppur collegate tra loro da un imponente portale con cancello: quella padronale, sulla quale si affacciano gli edifici originariamente abitati dal proprietario del fondo e spesso dal fattore e oggi adibita a sede dell’università ed uffici dell’Ersaf, e quella rurale sulla quale si affacciano i fabbricati agricoli, in origine adibiti a ricovero degli animali e ad immagazzinamento del fieno, magazzini e officine, casa dei contadini e dei salariati.
Tale conformazione così come ci si presenta oggi, è in realtà il risultato di addizioni progressive succedutesi nel tempo.

Pur non avendo (o avendolo ormai perduto) i singoli edifici in sé, uno specifico valore storico- architettonico, assume tuttavia particolare rilevanza il carattere insediativo che possiede, nel suo insieme, l’intero organismo edilizio, sia per quanto riguarda l’organizzazione spaziale di quest’ultimo nel contesto aziendale (ma anche quella dei fabbricati all’interno delle corti), sia per quanto riguarda il carattere tipologico e compositivo dei singoli corpi di fabbrica, tuttora pienamente leggibile e meritevole di salvaguardia. Rilevanza, quindi, che
appare evidente in un’ottica di tutela dell’insieme ambientale di cui la cascina è parte.

Il progetto ha previsto il restauro ed il risanamento conservativo degli edifici prospettanti sulla corte padronale e della casa colonica (edificio B) destinati all’università, e la ricostruzione edilizia degli edifici rurali (edifici E-E’-F e G) e del corpo di fabbrica realizzato negli anni ‘70 (edificio C).
L’area esterna al complesso di Riccagioia, a nord di quest’ultima, al termine del grande viale alberata di accesso, era destinata a parcheggio.

La progettazione impiantistica ha riguardato nello specifico gli impianti elettrici, termici,speciali, idrici e fognari.


Recupero e riqualificazione funzionale di Villa Cerillo

Riepilogo

  • Intervento
    Progettazione definitiva ed esecutiva, recupero e riqualificazione funzionale di Villa Cerillo in Mediateca e Centro Studi sul paesaggio
  • Committente
    Comune di Bacoli (NA)
  • Luogo
    Bacoli (NA)
  • Anno
    2005
  • Servizi
    Progettazione definitiva
    Progettazione esecutiva
    Riqualificazione funzionale

La progettazione del complesso di Villa Cerillo, costituito dall’edificio residenziale a tre livelli di impianto settecentesco, dal giardino annesso, che ospita un pregevole esempio di giardino pittoresco e dall’ampia zona agricola circostante, rappresenta uno straordinario esempio di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale, perfettamente coerente agli obiettivi del Programma Operativo Regionale (POR) Campania 2000/2006 definito attraverso il Progetto Integrato Territoriale (PIT) Grande Attrattore Culturale Campi Flegrei. Massima attenzione è stata posta alla formazione dell’idea progettuale nel rispetto dell’ambiente naturale ed architettonico, cosa che ha imposto un approfondimento degli aspetti storici, morfologici e florofaunistici oltre che tecnici.
Lo scopo del progetto è la riqualificazione urbanistica ed ambientale di un’ampia porzione di territorio, posta nella fascia pedecollinare prospiciente il lago di Miseno, tagliata dalla direttrice che congiunge gli abitati di Bacoli e Cappella ed appartenente alla iconografia storica paesistica ed ambientale del Comune di Bacoli.
Com’è noto, infatti, il territorio di Bacoli ha avuto uno sviluppo discontinuo, in gran parte legato, nei suoi momenti di fioritura e di decadenza, alle condizioni ed alle vicende del cosiddetto Mare Morto e del vicino porto di Miseno.
Il restauro urbanistico ed architettonico, ormai prossimo all’ultimazione, sia degli edifici che del parco, ha rappresentato una riscoperta, anche da parte degli stessi bacolesi che hanno dimostrato un sorprendente, ma prevedibile, interesse verso Villa Cerillo ed il suo Parco, al punto che oggi – prima ancora della definitiva ultimazione dei lavori – l’immobile oltre ad ospitare gli uffici della Giunta Municipale e del Sindaco, accoglie manifestazioni pubbliche a carattere sociale.
Una volta ultimata la sistemazione in corso sia del parco bambini, prospiciente Via Cerillo, sia dell’ampio parco botanico, che si svilupperà sulla sella collinare, valorizzata attraverso la riqualificazione delle risorse naturali esistenti, la macchia mediterranea e la conservazione delle rotte migratorie degli uccelli osservabili, con altro intervento specifico, dal Capo Miseno, si perverrà al restauro definitivo, che può essere schematizzato secondo i seguenti interventi principali:
– villa settecentesca ed il suo contesto, costituito dal giardino pittoresco, dalle terrazze pavimentate e dalla scala in piperno di accesso da Via Cerillo;
– giardino, tra la Villa e la Strada Comunale Cerillo, valorizzando l’accessibilità e distinguendo i percorsi e le funzioni a cui la nuova destinazione d’uso ha chiamato a rispondere il vecchio impianto progettuale;
– parco pubblico, che intende coniugare la fruibilità con la conservazione dei valori naturalistici ed ambientali rendendo percorribile e visitabile l’intera collina comunale.
La Villa è stata resa funzionale a partire dal riutilizzo dell’ex cellaio, oggi sede di una confortevole sala conferenze, fino agli ambienti di deposito rurali rifunzionalizzati per ospitare i servizi e i locali tecnologici.
Un impianto ascensore, fruibile dai diversamente abili, in acciaio e vetro, avvolto da una scala semicircolare, anch’essa in ferro e rivestita con pietra lavica, rende raggiungibile anche il terrazzo, di particolare valenza architettonica, oltre che di affaccio panoramico sui Campi Flegrei, ad ognuno dei piani dell’edificio.
L’insieme di scala ed ascensore, rappresenta un riuscito esempio di inserimento funzionale di materiali attuali negli ambienti attentamente restaurati in un rapporto architettonico tra pieni e vuoti che, a parere del progettista, non altera la spazialità originaria.


Centro storico di Lecce

Riepilogo

  • Intervento
    Riqualificazione, valorizzazione ambientale, architettonica ed archeologica del centro storico di Lecce
  • Committente
    Consorzio Beniitalia per conto della Regione Puglia
  • Luogo
    Lecce, Italia
  • Anno
    2002
  • Servizi
    Progettazione preliminare
    Progettazione definitiva
    Ripristino funzionale
    Restauro delle opere
    Sistemazione spazi urbani
  • Archiettura fortificata

Il progetto di riqualificazione e valorizzazione ambientale, architettonica ed archeologica del centro storico di Lecce, nasce da un duplice assunto: l’insieme urbano come testo complesso ed il progetto come attività ermeneutica, vale a dire quale atto interpretativo in grado non solo di decifrare le tracce materiale iscrittevi dalla storia, ma anche di operare una migliore mediazione tra passato e presente. A tale scopo esso ha coniugato gli apporti dell’archeologo, dello storico dell’architettura, dell’economista, con l’attività di un gruppo di progettazione applicata ad un esempio di straordinaria rilevanza per la ricchezza e la qualità delle sue stratificazioni millenarie, con il centro storico di Lecce. Un progetto all’interno del quale gli obiettivi della riqualificazione e valorizzazione ambientale, architettonica, archeologica sono congiuntamente richiamati in un sistema integrato.

Il Progetto Integrato prevede tre programmi ,a cui dare attuazione, in cui si possono ravvisare undici interventi.
Il Programma A ( Archeologia ) prevede: il completamento degli interventi di restauro e consolidamento delle strutture murarie dell’Anfiteatro. L’intervento sull’area archeologica dell’Anfiteatro garantisce un completo riutilizzo dell’area tutt’ora impegnata da manifestazioni temporanee di tipo culturale. Per il Teatro Romano si prevede la sistemazione dell’area adiacente al manufatto, l’estensione dell’intervento agli edifici limitrofi, al
fine di ottenere un miglioramento della fruibilità dell’intero complesso architettonico, con l’inserimento di
impianti scenici di illuminazione.
Il Programma B (Patrimonio Monumentale Architettonico) prevede: per la Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo interventi di consolidamento e restauro; per il Bastione e la cinta muraria , il restauro, la valorizzazione dei paramenti; per l’area ex Carlo Pranzo, il recupero e la trasformazione dell’area come spazio verde attrezzato per la collettività.
Il Restauro Castello Carlo V contempla il consolidamento dei paramenti delle mura esterne e l’ipotesi di liberazione parziale dei fossati con relativa sistemazione degli spazi urbani adiacenti e della viabilità circostante.
Per Palazzo Vernazza si prevede il restauro e il consolidamento delle strutture in un progetto complessivo di rifunzionalizzazione dell’edificio. Per Piazza Sant’Oronzo la riqualificazione e la valorizzazione degli spazi della piazza per garantire una migliore fruizione pubblica con parziale pedonalizzazione dell’area in funzione degli ampliamenti di scavo previsti per l’Anfiteatro.
Il Programma C (strutture di interesse collettivo) prevede: la ristrutturazione e il recupero dell’ex Istituto Cesare Battisti in funzione dello sviluppo commerciale della città. Infine interventi che tendono a riqualificare la viabilità sono la realizzazione di un parcheggio sotterraneo nei pressi di Palazzo Franco e la realizzazione del Parcheggio sotterraneo nei pressi di Porta Napoli.


Villaggio la Tonnara

Riepilogo

  • Intervento
    Consolidamento e recupero della Tonnara Grande di Stintino, Parco e Villaggio – Turistico Marino
  • Committente
    IM-INVEST S.r.l.
  • Luogo
    Stintino (Sassari), Italia
  • Anno
    1991
  • Servizi
    Progettazione definitiva
    Progettazione esecutiva
    Direzione dei lavori

Stintino è situata a nord ovest della Sardegna sul promontorio di Capo Falcone, di fronte all’isola dell’Asinara, ex colonia penale e oggi riserva naturale. Il complesso turistico alberghiero sorge sul litorale della costa settentrionale della Sardegna, nel Golfo dell’Asinara, nell’area denominata Tonnara Saline.

L’intervento si sviluppa su una superficie complessiva di circa 80 ettari.

La parte fronte mare, relativa all’antica Tonnara, è stata oggetto di un complesso intervento di restauro e recupero storico, ivi comprese le due ciminiere, prospicienti la spiaggetta dei pescatori, che oggi rappresentano un importante intervento di “Archeologia industriale”. Nella parte posteriore all’impianto delle tonnare sono stati realizzati gli edifici, perfettamente inseriti nello straordinario paesaggio, con una capacità ricettiva di circa 300 camere. Inoltre sono stati realizzati diversi impianti sportivi, costituiti da 3 piscine di grande dimensione, campi da tennis, calcio, giochi minori, attività ricreative, teatro all’aperto, attracco natanti, etc. Tutti gli edifici sono collegati da un piano interrato di servizio per il trasporto della biancheria ed altri servizi di gestione del complesso.

La configurazione paesaggistica del sito è stata oggetto di specifici interventi confortati dalle maggiori consulenze internazionali, in materia di architettura del verde e florovivaistica.


Scoglio del Faro, Ischia

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori di arredo urbano e valorizzazione dello Scoglio del Faro (Piazza Girardi)
  • Committente
    Comune di Lacco Ameno, Isola d’Ischia
  • Luogo
    Lacco Ameno – Isola di Ischia (NA), Italia
  • Anno
    1987
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Valorizzazione ambientale ed urbana

     

La piazza costituisce il punto di partenza del Corso Angelo Rizzoli. La piazza belvedere si trova aperta sul mare e sulla vista del caratteristico isolotto del Fungoè prospiciente il promontorio di Monte Vico.

Il problema progettuale si poneva nei termini non solo di liberare gli scogli intesi quali bellezze naturali, ma di conferire nuovo significato simbolico al sito. L’intervento ha previsto l’ ideazione e la realizzazione della fontana “nodo” ed del pannello marmoreo che fa da “quinta” scenica e connette i due scogli principali;  inoltre è stato ridisegnato lo spazio dell’intera piazza belvedere.

Alla pietra è stata unita una nuova cortina (marmorea e lapidea) che connette fisicamente i due scogli, ricomponendoli all’interno di un’immagine unitaria. A tale cortina è demandato il compito di affermare l’identità del luogo, anzitutto enunciandone l’antico nome Pithecusa, cioè il luogo delle giare, teche primitive di quell’acqua che si è inteso far sgorgare da un fondale dai medesimi toni rossicci della celebre argilla locale e raccogliersi in una vasca semicircolare tra gli scogli. La cortina diviene allora fontana, celebrando quel rapporto con le acque alle quali Lacco deve la sua fortuna e il suo sviluppo.

Particolare cura è stata posta all’aspetto notturno dell’insieme. Speciali fari sono stati allocati sia in acqua che nella roccia.